ANED
La UE blocchi la vendita delle vestigia dell’ex campo di Belzec
Notizie di stampa confermano che le Ferrovie polacche intendono proseguire con il progetto che prevede la messa all’asta, il 22 giugno prossimo, dell’ex Kommandantur del campo di sterminio nazista di Belzec (nella foto, in una immagine del 1942), dove furono uccisi centinaia di migliaia di uomini, di donne e di bambini, in massima parte ebrei.
Fin qui non hanno avuto esito, evidentemente, le richieste provenienti da diverse organizzazioni internazionali di salvare l’edificio e di affidarlo al non lontano Memorial del campo.
Gli ex deportati italiani nei campi nazisti riuniti nell’ANED fanno appello all’Unione Europea e in particolare a Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, perché sia impedito lo smantellamento di questo luogo di memoria. La Commissione europea deve intervenire immediatamente presso il governo polacco chiedendo di bloccare la vendita, e se necessario acquistando in prima persona, a nome di tutti i popoli d’Europa, un edificio che conserva la storia delle sofferenze causate dalla criminale politica di sterminio del nazismo.
Se la Commissione europea non dovesse accogliere questo appello, l ’ANED – che non ha esitato ormai mezzo secolo fa ad acquistare insieme all’Amicale dei superstiti francesi il lotto di terreno su cui restava il forno crematorio di Gusen (Mauthausen) e che ha fatto di quel lotto un Memoriale visitato ogni anno da decine di migliaia di persone – dichiara la propria determinazione a partecipare insieme ad altri all’asta del 22 giugno, stanziando fin d’ora una cifra congrua e impegnandosi a promuovere una sottoscrizione popolare a questo scopo.
Questo episodio dimostra l’urgenza – segnalata nel corso dell’assemblea degli ex deportati italiani del 3 maggio scorso a Milano – di porre tutti i resti degli ex campi nazisti sotto la tutela dell’Unesco, per preservarli a favore delle future generazioni.
Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi nazisti
Milano, 5 giugno 2015
Fonte: http://www.deportati.it/.